Leadership emotiva, il segreto per essere un leader  

Cosa significa oggi essere un buon leader? Guidare con le sole forza e autorità sembra ormai un metodo lontano. Occorre ascolto, comprensione, umanità. Scopriamo insieme come imparare e applicare nel nostro lavoro alcune caratteristiche della leadership emotiva.

La parola leader prende il suo significato dal verbo to lead (guidare): un leader, dunque, è “colui che guida”. Essere un capo a tutti gli effetti significa in primis saper condurre un progetto e un team verso degli obiettivi precisi. Questo però non basta: non si tratta solo di essere un manager esperto e dalle spiccate competenze professionali, ma anche una persona che ne capitana altre, tutte diverse tra loro e tutte con esigenze specifiche. Ecco perché un vero leader possiede e allena competenze legate alla sfera umana.

Oggi, in moltissime realtà lavorative, lo stile manageriale fondato sull’autorità e sulla forza viene considerato di sempre minore efficacia. Si è diffuso invece il concetto di leadership emotiva, la competenza su cui si basano la comprensione e la gestione delle nostre emozioni e di quelle degli interlocutori.

Chiunque può decidere di migliorare le proprie doti di leadership: bisogna accettare la sfida di diventare dei punti di riferimento, delle guide lavorative ed emotive per gli altri individui. Nel percorso lavorativo può accadere che, di fronte a questa sfida, sorgano dubbi sull’essere in grado di affrontarla davvero: in caso di cambiamenti organizzativi o di ruolo, o davanti a difficoltà della gestione dei team, possiamo affidarci a professionisti come un welfare specialist.

Come diventare un leader “emotivo”: 5 caratteristiche fondamentali

1. Flessibilità

Tenere le fila di progetti, persone e metodologie è un compito molto stimolante, ma impegnativo al tempo stesso. Inoltre, nel lavoro di un leader le condizioni possono variare di frequente: è quindi importante rintracciare sempre un equilibrio tra le parti. Essere flessibili e adattabili alle circostanze semplifica i processi e incoraggia i colleghi, che troveranno nella loro guida un atteggiamento disponibile e positivo.

2. Empatia

Atteggiamento fondamentale tra i colleghi, l’empatia deve diventare per il leader il presupposto di ogni attività. Chi conduce una squadra dovrebbe essere in grado di parlare prima di tutto alla persona: dare attenzione ai loro problemi, prestare orecchio ai loro successi e alle sfide, offrire suggerimenti e consigli. Porsi nei confronti dei collaboratori con empatia crea un ambiente lavorativo più disteso, aumenta la fiducia reciproca e porta, di conseguenza, a un risultato migliore in termini di performance e di felicità individuale e collettiva.

3. Decisività

Tra le sfide di un leader c’è quella di prendere delle decisioni, che impatteranno il risultato di un progetto ma anche, spesso, gli equilibri interni del gruppo di lavoro. La capacità di fare delle scelte si basa anzitutto su una base di razionalità e conoscenza della situazione: per esempio, se un membro del team si trova in affanno su un determinato fronte, sta al leader decidere come ridistribuire il carico di lavoro, tenendo conto delle capacità e della disponibilità di ognuno. A volte, però, la pura razionalità non basta: bisognerà fare affidamento anche sulla propria intuizione, che si coltiva di giorno in giorno grazie all’esperienza e agli errori.

4. Autorevolezza

Anche se viene spesso confusa con l’autorità, l’autorevolezza non esprime lo stesso concetto di puro comando. Una persona di autorità è un capo in una struttura gerarchica, ma non necessariamente un leader; una persona autorevole, invece, riesce a farsi seguire non perché comanda, ma perché si fa seguire senza imposizioni. Per diventare autorevoli, e quindi seguiti e rispettati, c’è bisogno di coinvolgere gli altri, di mettersi in ascolto e di considerare l’opinione di tutti.

5. Comunicazione

Comunicare in modo chiaro, conciso e diplomatico è uno degli elementi fondanti per essere un vero leader. Non è una mera questione di metodo, ma anche di contenuto: un buon leader sa scegliere la soluzione migliore tra perdersi in commenti futili sui propri colleghi e trasmettere invece una visione a lungo termine, nel rispetto di tutti; si allena affinché i fallimenti diventino spunto di riflessione e miglioramento; sottolinea con chiarezza quanto ogni vittoria sia frutto di un lavoro comune, e mai solo del singolo. Un buon leader sa anche che, per comunicare in modo efficace, dovrà molto spesso agire in maniera opposta: cioè restare in silenzio e ascoltare davvero.

Fonti:
https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2023/09/11/leader-azienda-qualita/https://www.hrnews.it/hr-quali-sono-le-caratteristiche-di-un-vero-leader/

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