Intervista ad Alessia Zucconelli – welfare specialist e family coach ISSIM

Destreggiarsi tra carriera e vita familiare per un genitore non è facile, specialmente in un periodo come questo, in cui siamo costantemente chiamati ad adattarci ai cambiamenti che investono la sfera professionale come quella privata. Sono tante le domande e i dilemmi che ci troviamo davanti, e sono tanti i momenti in cui ci si sente inadeguati. Come imparare a conciliare i due ambiti e a trovare il giusto equilibrio?
Ne parliamo con Alessia Zucconelli, Welfare Specialist e Family Coach ISSIM, sempre a disposizione per dare ascolto alle famiglie nei momenti di difficoltà.

Intervista ad Alessia Zucconelli

Welfare Specialist e Family Coach ISSIM

Come è possibile conciliare al meglio lavoro e famiglia?

Il primo punto da cui partire è individuare quali siano i nostri bisogni. Molte volte le persone hanno difficoltà a riconoscere esattamente cosa gli manchi e quali siano le cause del proprio malessere, ma è da questo che bisogna cominciare ed è soprattutto in questa fase che noi diamo il nostro supporto.

Nella maggior parte dei casi la risposta è crearsi una buona rete di aiuti, che sia interna oppure esterna alla famiglia. Tendiamo sempre a voler fare tutto da soli, per orgoglio o per mancanza di punti di riferimento, ma costruire una buona rete a cui affidarci è la chiave per conciliare sfera lavorativa e familiare.

Un altro aspetto fondamentale è ritagliarsi sempre uno spazio per sé stessi. Che sia per fare sport, per passare del tempo con gli amici, per coltivare un hobby o solo per rilassarsi non ha differenza: chi riesce a prendersi degli spazi per fare ciò che ama è più soddisfatto, e di conseguenza gestisce tutto meglio. Non dobbiamo mai dimenticarci che noi non siamo solo mamme e papà, né siamo solo lavoratori. Siamo delle persone, con delle passioni, dei bisogni, degli obiettivi. In famiglia tutti devono essere capaci di prendersi del tempo per sé, è molto importante perché rinnova gli equilibri e permette di portare a casa e sul lavoro un’energia nuova e più positiva.

Quanto ha pesato lo smart working sull’equilibrio tra questi due mondi?

Sicuramente lo smart working che i genitori lavoratori hanno vissuto sotto il segno del Covid è stato molto difficoltoso. Nessuno in famiglia aveva più i propri spazi e in quel momento da parte nostra c’è stato molto ascolto.

Il lavoro che abbiamo fatto insieme alle famiglie è stato quello di provare a mettere nuove regole di convivenza in casa e dare ai ragazzi e ai bambini i propri spazi e dei piccoli impegni, per riuscire a gestire meglio la situazione. Attualmente i ragazzi sono a scuola e quindi è più facile, ma il consiglio che continuo a dare ai genitori in smart working è quello di pensare per i bambini dei compiti da portare a termine, dei giochi per stimolarli nelle ore in cui si è impegnati e, quando possibile, di organizzarsi per gestire il lavoro più impegnativo nei momenti in cui i ragazzi si stanno dedicando a queste attività.

Quale supporto può dare il Family Coach a chi deve conciliare vita lavorativa e familiare?

Le persone hanno bisogno soprattutto di essere supportate. Molte volte bisogna solo ricordargli delle nozioni che hanno già dentro di loro, perchè quando si è in ansia o si vive un momento di crisi non si ricorda più nemmeno ciò che si è sempre saputo fare. In momenti come questi avere una persona che ti ascolti, che sia li per te, che ti dia uno spazio tutto tuo, ti rasserena. Spesso le persone hanno più bisogno di rassicurarsi che di imparare qualcosa, perché tutti hanno gli strumenti per essere dei bravi genitori e dei bravi lavoratori, devono solo trovarli dentro sé stessi. E a volte qualcuno che li supporti e li guidi è fondamentale.

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